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Aldo Fraccaroli: "Fotografo Navale"
di Cristiano D'Adamo
Aldo Fraccaroli, uno dei più grandi fotografi navali di tutti i tempi, nacque a Trieste il 17 novembre 1919. Da decine di anni, storici navali ed appassionati occasionali hanno ammirato il frutto dell’incredibile lavoro di questo dedicatissimo uomo. Il padre, Arnaldo, era un giornalista per il Corriere della Sera mentre la madre, Lisetta Camerino, era una casalinga d’origine triestina. Durante la permanenza a Trieste, mentre Arnaldo era spesso assegnato a paesi esteri tra i quali la Svezia e l’Ungheria, la famiglia Fraccaroli ricevette l’aiuto della famiglia Camerino. Nel 1925, sei anni dopo la nascita di Aldo, la famiglia Fraccaroli si trasferì a Milano dove Aldo cominciò i suoi studi che si conclusero l’ottenimento del diploma presso il liceo "Berchet".
La vita nella metropoli lombarda era ben distante dalle cose marinaresche e gli unici contatti furono le vacanze balneari o viaggi occasionali, come quello a bordo del transatlantico Conte Grande nel 1933. Fu in questo periodo che il Fraccaroli ricevette la sua prima macchina fotografica, in questo caso una Kodak "Hawk Eye" portatile probabilmente costruita in Inghilterra e con la quale cominciò a scattare fotografie, inclusa la prima di una nave militare; la torpediniera Grado. Dopo i primi tentativi con la Kodak, il Fraccaroli ricevette una Rolleiflex 6x6 tedesca con lenti della Tassar. Questo fu un passo importante verso la fotografia professionale e fu anche l’inizio di una carriera professionale di grande rispetto che porterà alla creazione di una biblioteca di oltre 3.700 volumi ed una collezione fotografica di oltre 77.000 immagini. L’ingresso del Fraccaroli nel mondo del giornalismo professionale avvenne dopo la parata navale nel Golfo di Napoli (Rivista H) del 5 maggio 1938 alla presenza del cancelliere Adolf Hitler e Benito Mussolini. Dopo la parata, le fotografie scattate dal giovane fotografo furono pubblicate dalla famosa casa editrice inglese "Jane’s Fighting Ships". Questa fu una relazione di lavoro che si protrasse nel tempo ma che, per ovvi motivi, fu interrotta tra il 1940 ed il 1945. Dopo la Rivista H, il Fraccaroli aggiornò il suo equipaggiamento fotografico con l’acquisto di un’altra macchina tedesca, una Bentizin Permaflex 6 x 6 con lenti intercambiabili. A causa della sua miopia, il Fraccaroli sapeva che non sarebbe riuscito a passare il severissimo esame d’ammissione all’Accademia Navale di Livorno, ma grazie ad una nuova legge approvata nel 1937, ebbe l’opportunità di arruolarsi nella Riserva Navale. Fu ammesso alla classe del 1939 ed ara a Livorno quando, nel 1939, la Germania invase la Polonia. Entrò nel servizio attivo con il grado di sottotenente di complemento nel servizio di commissariato per poi pensionarsi, vari anni dopo, con il grado di capitano. Dopo l’entrata in servizio, il Fraccaroli fu assegnato alla XII Flottiglia di base a Venezia. Nel 1941, fu trasferito al XI Gruppo antisommergibile in Grecia per poi, nel 1942, essere trasferito al ministero della marina in parte grazie alla sua attività frenetica di fotografo. Durante la guerra, Aldo Fraccaroli catturò alcune immagini uniche, tra le quali quelle della portaerei Aquila, le quali sono tuttora l’unica testimonianza del periodo. Il giorno dell’armistizio, Fraccaroli era a Roma e forse questo spiega la mancanza di documentazione fotografica del trasferimento della flotta a Malta e dell’affondamento della corazzata Roma. Durante il periodo che seguì, nonostante la confusione e la guerra civile, il Fraccaroli riuscì a rientrare a Milano ove completò i suoi studi in giurisprudenza nel 1944. Nell’aprile del 1945 fu in grado di riprendere servizio per circa un anno per poi essere congedato. La sua carriera giornalistica cominciò immediatamente dopo con la pubblicazione di articoli su i giornali l’Italia ed il Popolo e su riviste come Epoca. Allo stesso tempo, Fraccaroli collaborò con il Reader’s Digest e ricominciò a collaborare con Jane’s Fighting Ships. Nel 1950, Aldo Fraccaroli pubblicò il libro "Dalla piroga alla portaerei" ed inoltre collaborò alla traduzione parziale (solo la parte dedicata alla guerra nel Mediterraneo) dell’autobiografia dell’ammiraglio A.B. Cunningham intitolata "L’odissea di un marinaio". Nel 1953 fu richiamato in servizio, ma questo non per caso dato che aveva ripetutamente sollecitato un imbarco. Il periodo di servizio fu breve, tre mesi, ma fu anche un’altra ottima opportunità di scattare delle bellissime fotografie. Più tardi, ritornerà a bordo di navi della Marina, ma in questo caso in veste di fotografo. L’interesse in cose marinaresche e la passione per la fotografia continuano fino ai tempi più recenti. Alcuni anni or sono, lo scrittore e studioso di affari navali Erminio Bagnasco ha pubblicato presso l’Albertelli Editore un libro dal titolo "Aldo Fraccaroli – fotografo Navale" che certamente è da raccomandarsi per le eccellenti fotografie, molte delle quali pubblicate per la prima volta, ma soprattutto per l’ottima narrativa. Sfortunatamente, il libro non è disponibile in lingue straniere. |
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