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Le Origini
di Cristiano D'Adamo
Le origini della Xa Flottiglia MAS risalgono agli ultimi giorni della Ia Guerra Mondiale quando due giovani ufficiali italiani, Raffaele Rossetti e Raffaele Paolucci, affondarono la nave da battaglia Viribus Unitis (classe Dreadnought) nel porto di Pola. I due valorosi ufficiali, che furono catturati per poi essere liberati pochi giorni dopo con l’avvento dell’armistizio, usarono un marchingegno chiamato "mignatta". Questo siluro modificato fu collocato sotto la chiglia della nave e poi fatto esplodere con una spoletta a tempo. Dopo la guerra tutta i lavori in questo campo furono sospesi.
Mentre erano assegnati alla base navale di La Spezia, due ufficiali, Elios Toschi e Teseo Tesei, decisero di continuare il perfezionamento dell’apparecchio usato durante la Ia Guerra Mondiale. Il lavoro veniva usualmente condotto dopo il compimento delle regolari mansioni e i progressi erano lenti. L’Italia era nel mezzo di una disastrosa crisi economica e la necessità per questo tipo d’arma non esistette fino al 1935. Durante questo periodo di crisi tra l’Italia e la Gran Bretagna, a seguito dell’invasione italiana dell’Etiopia, l’alto comando navale decise di dare le necessarie risorse. I due ufficiali presentarono un progetto alla Marina e l’Ammiraglio Cavagnari lo approvò. Questo nuovo apparecchio, amichevolmente chiamato maiale, era un siluro elettrico modificato. L’apparecchio fu presentato ad un comitato segreto di rivista che rimase impressionato dalla manovrabilità dell’apparecchio. Il maiale era molto ingegnoso: era basato su un siluro elettrico a cui erano state fissate due selle per i sommozzatori i quali avrebbero indossato la loro apparecchiatura subacquea. Dopo un’altra rivista per il beneficio dell’Ammiraglio Falangola, Tesei e Toschi furono assegnati ad un’unità segreta. Il gruppo si stabilì alle foci del fiume Serchio, su una proprietà del Duca Salviati, vicino Viareggio. Molti riferirono a questo nuovo gruppo come "gli uomini del Serchio". Nel 1935, C.F. Paolo Aloisi fu incaricato del comando di questa nuova unità denominata Ia Flottiglia MAS. Il C. GN Teseo Tesei e C.C. Carlo Teppati furono incaricati dell’addestramento e degli sviluppi tecnici. Durante questo periodo, il sommergibile H1 (denominato "vettore") fu messo a disposizione del gruppo per provvedere ai necessari trasporti. Durante lo stesso periodo, alla Spezia, la Marina condusse sperimentazioni con delle apparecchiature di respirazione subacquee sviluppando nuove tecniche. Una utilizzava dei sommozzatori, poi denominati "uomini gamma", che lasciavano un sommergibile in immersione per poi attaccare navi nemiche. Un’altra, contemplava dei sommozzatori che avrebbero marciato sul fondale fino a raggiungere la carena della nave nemica. Naturalmente, tutte queste tecniche erano state sviluppate con l’intenzione di attaccare il nemico in porto. Dopo il necessario lavoro d’ingegneria, i primi quattro SLC (Siluro a Lenta Corsa) furono ordinati dalla ditta San Benedetto di La Spezia. Questi primi maiali furono usati per l’addestramento delle nuove reclute. La legenda dice che, durante una di queste esercitazioni, Teseo Tesei ordinò all’operatore (il SLC aveva un equipaggio di due uomini) di assicurare il "maiale" ad una ostruzione e così nacque questo nomignolo. Nel frattempo, la crisi etiope aveva creato la necessità per questi mezzi insidiosi (la Marina non aveva I mezzi per affrontare la Royal navy in mare aperto). Nel 1936, l’Ammiraglio Aimone di Savoia riuscì ad ottenere i finanziamenti per un nuovo mezzo, il barchino. Questa barca di legno equipaggiata con una carica esplosiva da 330 Kg. era controllata da un pilota alloggiato a poppa su un seggiolino catapultabile. Dopo molti collaudi, i barchini furono ufficialmente classificati MTM (motoscafo da Turismo Modificato) ed entrarono in servizio. Successivamente, due altri modelli furono prodotti; il MTR (motoscafo da Turismo Ridotto) e il MTL (Motoscafo da Turismo lento). Seguì il MTSM., Motoscafo da Turismo Silurante Modificato una barca più grande armato di un siluro e due cariche di profondità. Nel 1943 fu introdotto un modello ancora più grande il MTSMA Motoscafo da Turismo Silurante Modificato Allargato, detto anche SMA. Con la fine della crisi etiope, l’interesse per i mezzi insidiosi diminuì e l’addestramento e la ricerca cessarono. Soltanto nel 1939, con la culminazione della crisi europea, la Marina decise di assegnare il personale necessario. Questo ritardo ingiustificabile fece si che all’inizio della guerra la Xa (allora chiamata Ia) Flottiglia MAS non fu pronta per l’azione. Quando la guerra era oramai vicina, anche se evitabile, la Regia Marina decise di ricostituire un gruppo d’esperti che avrebbe lavorato su molteplici nuove armi; dal maiale ad un piccolo sommergibile di 30 tonnellate a delle piccole mine a barche d’attacco super veloci. Furono assegnati a questo nuovo gruppo il C. G.N. Elios Toschi, C. G.N. Gustavo Stefanini, T.V Vesco, Del Pin, Costa, Gherardelli, Pampaloni e che furono poi seguiti da Birindelli, De Giacomo, Della Canonica, Fraternale, Di Domenico, Catalano, Battisti, Lenzi, Dodaro, Raimondo, Franzini e Manca. In totale, la Xa aveva undici maiali e sette barchini. Il sommergibile H1, troppo vecchio per missioni di guerra, fu rimpiazzato dal sommergibile Ametista della classe Perla. Questo battello, comandato da Junio Valerio Borghese che poi diventerà il cuore e l’anima della Xa, fu seguito dall’Iride, il Gondar ed il leggendario Scirè. Il 24 febbraio 1940 il comando della Ia Flottiglia MAS fu trasferito al C.F. Mario Giorgini e l’unità fu dichiarata operativa. |
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